Alla ricerca dei Buchi Neri supermassicci primordiali

Buchi-Neri-PrimordialiTrovare tutti i Buchi Neri supermassicci primordiali: questa è la sfida degli scienziati per ricostruire la prima mappa dell’Universo primordiale capace di rivelarne la struttura a grande scala.
L’obbiettivo è di estremo interesse: il modo in cui sono nate le strutture a grande scala è infatti un punto chiave per comprendere l’evoluzione del cosmo e la natura dell’Energia Oscura.

Scienziati dello Sloan Digital Sky Survey (SDSS) e di una collaborazione internazionale comprendente astronomi dell’Università di Portsmouth hanno misurato la posizione di più di 147 mila quasar (sorgenti ultra luminose legate a Buchi neri galattici) fino a 10 miliardi di anni luce per riuscire a comprendere la disposizione della materia nell’Universo primordiale.

Le risultanze della mappa confermano il modello standard della cosmologia così come è emerso dalle ricerche negli ultimi 20 anni.
In questo modello, l’Universo segue le predizioni della relatività Generale di Einstein ma include componenti di cui possiamo misurare l’effetto ma la cui natura ci sfugge ancora: l’Energia Oscura è la componente dominante attualmente e ha proprietà che fanno accelerare l’espansione dell’Universo.
Look-back-time
La cordata di scienziati è denominata “SDSS Extended Baryon Oscillation Spectroscopic Survey” (in breve “eBOSS”) ed è diretta da Will Percival, professore of Cosmologia all’University di Portsmouth. Percival spiega: “Anche se sappiamo bene come funziona la gravità, non sappiamo ancora tutto, e c’è ancora la questione di cosa sia l’Energia Oscura. Ci piacerebbe conoscerla in modo scientifico, e ricerche come l’eBOSS ci stanno aiutando in questo”

L’esperimento eBOSS prosegue, utilizzando il telescopio Sloan all’Osservatorio Apache Point del Nuovo Messico (USA), per incrementare le dimensioni della mappa prodotta. Quando sarà completata, nascerà una nuova generazione di ricerche, tra le quali la Dark Energy Spectroscopic Instrument (DESI) e la missione Euclid dell’ESA, che aumenteranno di un fattore 10 la fedeltà delle mappe rivelando con un dettaglio senza precedenti l’Universo primordiale e l’azione dell’Energia Oscura.

Articolo originale: The clustering of the SDSS-IV extended Baryon Oscillation Spectroscopic Survey DR14 quasar sample: First measurement of Baryon Acoustic Oscillations between redshift 0.8 and 2.2

Fonte: https://phys.org/news/2017-05-super-massive-black-holes-distant.html

 

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