Supernova espulsa…dalla Storia

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Nuove osservazioni del resto di supernova chiamato G11.2-0.3 effettuate dall’osservatorio Chandra della NASA hanno portato a riesaminare la tempistica dell’esplosione e hanno escluso la connessione con l’evento registrato dai Cinesi nel 386 d. C.

Le supernove storiche e i loro resti possono essere indagate sia in base alle attuali osservazioni astronomiche che a registrazioni storiche dell’evento. Dal momento che può essere difficile determinare dalle odierne osservazioni del resto quando è avvenuta esattamente l’esplosione, la storia può fornire importanti informazioni dal punto di vista temporale. I detriti stellari possono dirci molto sulla natura della stella esplosa, ma l’interpretazione è più semplice se si conosce l’età grazie a fonti storiche.

Nuovi dati di Chandra relativi al resto di supernova G11.2-0.3 dimostrano che lungo la nostra linea di vista si interpongono dense nubi gassose. Precedenti osservazioni nell’infrarosso con il telescopio Hale all’Osservatorio Palomar avevano evidenziato che parti del resto erano oscurate pesantemente dalla polvere. Questo implica che la supernova responsabile di questo oggetto potrebbe essere stata troppo debole per essere osservata ad occhio nudo nel 386. Quindi la natura dell’evento osservato dagli antichi Cinesi rimane un mistero.

Gli astronomi hanno confrontato le osservazioni del resto effettuate nel 2000 con quelle del 2003 e più recentemente del 2013. Questa lunga linea temporale ha consentito di misurare quanto velocemente si espanda il resto. È stato determinato che la stella che ha formato G11.2-0.3 è esplosa tra 1.400 e 2.400 anni fa.

Precedenti dati di altri osservatori hanno dimostrato che questo resto è stato creato dal collasso e dall’esplosione di una stella massiccia. La tempistica rivista dell’esplosione basata sui dati recenti di Chandra suggerisce che G11.2-0.3 sia una delle supernove più giovani di questo tipo nella galassia, ma a questo punto la Nebulosa Granchio, il resto di una supernova osservata nel 1054, rimane il solo residuo identificato per certo dal punto di vista storico dell’esplosione di una stella massiccia nella nostra galassia.

L’immagine di G11.2-0.3 mostra radiazione X rilevata da Chandra a bassa energia in rosso, a media energia in verde e ad alta energia in blu. I dati a raggi X sono stati sovrapposti a un’immagine ottica ottenuta dalla Digitized Sky Survey, che mostra le stelle di fondo.

Sebbene l’immagine di Chandra mostri il resto di forma circolare e simmetrica, i dettagli indicano che il gas in espansione è irregolare. Per spiegare questo, i ricercatori hanno proposto che la stella esplosa abbia perso gran parte delle sue regioni esterne tramite un’espulsione asimmetrica di gas, o che la causa sia la presenza di una stella compagna.

L’esplosione di supernova ha prodotto inoltre una pulsar, una stella di neutroni in rapida rotazione, e una nube gassosa modellata dal vento della pulsar stessa, mostrata dall’emissione di raggi X rilevata da Chandra, in blu nel centro del resto.

[ Barbara Bubbi ]

http://chandra.si.edu/photo/2016/g11/

Credit X-ray: NASA/CXC/NCSU/K.Borkowski et al; Optical: DSS

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