Una matrioska nel mezzo interstellare

amatryoshkai

Un team di astronomi dell’Instituto de Astrofisica de Canarias (IAC) ha scoperto il primo caso conosciuto di tre resti di supernova uno dentro l’altro, quasi si trattasse di una matrioska, la nota bambola russa.

Utilizzando un metodo sviluppato dal team per la rilevazione di enormi bolle di gas in espansione nello spazio interstellare, i ricercatori hanno trovato evidenza di una tripla bolla osservando la Galassia del Triangolo (M33), nel nostro Gruppo Locale. I risultati, pubblicati su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, aiutano a comprendere un fondamentale processo di feedback relativo alla formazione stellare e alla diffusione di metalli prodotti da stelle massicce.

Il team, utilizzando lo spettrografo GHaFaS (Galaxy Halpha Fabry-Perot System) sul William Herschel Telescope (WHT) dell’Osservatorio del Roque de Los Muchachos, la Palma, è stato in grado di rilevare e misurare queste superbolle, che variano in estensione da pochi anni luce ad un migliaio di anni luce.

È noto che le superbolle attorno ai giovani ammassi stellari abbiano una struttura complessa, dovuta agli effetti dei potenti venti stellari e delle esplosioni di supernova di singole stelle, le cui bolle possono finire per fondersi in un’unica superbolla, ma questa è la prima volta che i ricercatori hanno trovato tre gusci di supernova concentrici in espansione.

“Questo fenomeno”, afferma John Beckman, uno degli autori dello studio, “permette di esplorare il mezzo interstellare in un modo unico, siamo in grado di misurare quanto materiale sia presente nei gusci, circa un paio di centinaia di masse solari in ciascuno di essi”. Tuttavia, come fanno il secondo e il terzo guscio a ricavare il gas di cui sono composti se la prima supernova lo ha già spazzato via tutto?

La risposta a questa domanda deve riguardare il gas circostante e il mezzo interstellare disomogeneo. “Deve succedere”, afferma Artemi Camps Farina, primo autore dello studio, “che il mezzo interstellare non sia affatto uniforme, ma presenti invece dense concentrazioni di gas, circondate da uno spazio in cui il gas ha una densità molto più bassa. Una supernova non si limita a spazzare via il gas, ma fa evaporare la parte esterna degli addensamenti, lasciandosi dietro una parte del gas denso, che può andare così a formare il secondo e il terzo guscio”.

“La presenza delle bolle spiega perché la formazione stellare è stata molto più lenta rispetto alla previsione dei modelli più semplici di evoluzione delle galassie. Queste bolle sono parte di un processo di rallentamento diffuso nel disco galattico e se non fosse per questo processo, le galassie a spirale avrebbero una vita molto breve e la nostra esistenza sarebbe stata improbabile”, conclude. L’idea di un mezzo interstellare disomogeneo non è nuova, ma questa tripla bolla offre una visione più chiara e quantitativa della sua struttura e del processo sottostante.

[ Barbara Bubbi ]

http://phys.org/news/2016-07-matryoshka-interstellar-medium.html

Credit: Gabriel Pérez/SMM (IAC)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *