SMASH 1: satellite dal futuro segnato?

This ground-based image of the Large Magellanic Cloud was taken by the German astrophotographer Eckhard Slawik. It spans 10 x 10 degrees. Just to the left of the middle of this image the largest star-forming region in the Local Group of galaxies, 30 Doradus, is seen as a red patch. N11B itself is seen in the upper right part of the LMC.

Un debole sistema stellare dal nome SMASH 1 potrebbe essere una galassia satellite della Grande Nube di Magellano. Tuttavia il suo futuro è incerto e probabilmente già segnato, dal momento che la piccola SMASH 1 potrebbe essere presto distrutta dall’azione gravitazionale della galassia più grande.

La difficoltà di rilevare oggetti deboli implica che molte galassie satelliti a bassa luminosità siano nascoste, non viste, ai confini della Via Lattea. Studiarle può rivelare informazioni importanti sulla storia della nostra galassia, e sulla formazione ed evoluzione di galassie simili alla nostra. Ma prima di studiare questi fiochi oggetti, occorre trovarli.

La scoperta di questo debole gruppo stellare è stata fatta da un team di scienziati guidati da Nicolas Martin (University of Strasbourg e Max Planck Institute for Astronomy), nell’ambito di una survey chiamata SMASH (Survey of the Magellanic Stellar History), che utilizza il telescopio Blanco in Cile per cercare deboli sistemi satelliti nei pressi della Grande Nube di Magellano.

Le analisi del team mostrano che SMASH 1 è compatta, con un raggio di soli 30 anni luce, davvero pochi se paragonati ai circa 14.000 anni luce di raggio della Grande Nube di Magellano o ai 50.000 della Via Lattea. Sembra si tratti di un sistema stellare antico di 13 miliardi di anni, povero di metalli, localizzato molto vicino alla Grande Nube, a soli 42.000 anni luce di distanza.

Gli autori dello studio ritengono che, considerando la massa e la dimensione della galassia satellite e la sua distanza dalla sua vicina più grande, la piccola è probabilmente destinata ad essere fatta a pezzi dalle forze mareali della Grande Nube di Magellano. L’idea è supportata dal fatto che SMASH 1 sembra avere già una forma allungata, con l’asse maggiore rivolto verso la Grande Nube, come ci si aspetterebbe nel caso le forze di gravità di quest’ultima la stessero trascinando, destinandola ad una futura distruzione.

La scoperta di SMASH 1 solleva alcune questioni interessanti, per esempio come sia presumibilmente sopravvissuta per tanto tempo senza essere distrutta. Per una migliore comprensione saranno necessarie misurazioni ulteriori della velocità, che aiuteranno a determinare se davvero si tratta di un sistema satellite della Grande Nube di Magellano o sia legata alla Via Lattea stessa.

[ Barbara Bubbi ]

http://aasnova.org/2016/10/07/smash-1-a-disrupting-satellite-of-a-satellite/

Credit ESA/Eckhard Slawik

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